Nel 1983, al culmine della tensione tra Stati Uniti e Unione Sovietica, “WarGames – Giochi di guerra” usciva nelle sale americane come un thriller per ragazzi, ma con il cuore (e il cervello) di un grande film politico e tecnologico.

Diretto da John Badham e interpretato da un giovanissimo Matthew Broderick, è diventato un cult non solo per chi è cresciuto con floppy disk e modem a 300 baud, ma anche per chi oggi riflette sui pericoli dell’intelligenza artificiale e sull’ambigua promessa della tecnologia.

Siamo nell’anno più teso della seconda fase della Guerra Fredda. Reagan parla di “impero del male”, i missili sono puntati, la minaccia nucleare è parte della quotidianità. In questo scenario cupo, “War Games” immagina che un adolescente appassionato di informatica, nel tentativo di hackerare un’azienda di videogiochi, entri per errore nel supercomputer del NORAD, il centro di comando strategico americano. Avvia così una simulazione di attacco nucleare che il computer – un’intelligenza artificiale chiamata WOPR – prende per reale.

È qui che il film mostra tutta la sua lucidità preveggente: un ragazzo con un modem può sfidare (e mandare in crisi) il sistema militare più potente del mondo. Oggi, questo scenario sembra meno fantascienza e più cronaca.

Ben prima che “AI” diventasse una sigla quotidiana, “War Games” ci metteva di fronte a un mondo in cui il potere decisionale è delegato a una macchina in grado di imparare, simulare, prevedere. Il dilemma etico è chiaro e ancora urgente: possiamo davvero affidare certe scelte a un algoritmo?

Il WOPR – progettato per essere infallibile – scoprirà da sé che una guerra nucleare globale è “un gioco in cui l’unica mossa vincente è”… 

A più di quarant’anni dalla sua uscita, “War Games” non è affatto invecchiato, anzi.

Anche visivamente, con i suoi monitor a tubo catodico, le luci verdi da terminale e i suoni digitali vintage, il film ha un fascino retrò che non scade mai nella nostalgia fine a sé stessa. È una lezione di cinema e di coscienza civile. Un’opera che ha saputo leggere il proprio tempo – e, incredibilmente, anticipare anche il nostro.

Se non l’avete mai visto (o volete rivederlo con occhi nuovi), “War Games – Giochi di guerra” è disponibile in streaming su RaiPlay e Amazon Prime Video.

Se invece desiderate approfondire i temi legati agli armamenti nucleari, ai rischi sistemici e al ruolo ambiguo della tecnologia militare, vi consiglio questo volume interattivo appena uscito:

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© Gianluca Sposito


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