Negli Stati Uniti la preside di una scuola della Florida è stata licenziata dopo aver mostrato ai suoi studenti – durante una lezione sull’arte del Rinascimento – la statua di Michelangelo, il David. Che, com’è forse noto, è un nudo. L’immagine della scultura, in particolare, è stata definita di “carattere pornografico”, secondo la denuncia di tre genitori assecondati immediatamente dal consiglio d’amministrazione della scuola (va detto: privata e conservatrice) che ha offerto alla Preside due possibilità: le dimissioni o il licenziamento.

Non c’è che dire: il nudo continua ad essere pericoloso. Dopo l’algoritmo di Facebook, che più volte ha individuato come ‘pornografico’ qualche nudo artistico di epoche passate, bloccando contenuti e pagine, ora la mano si è fatta pesante ed è totalmente umana. A preoccupare non è solo questa decisione in Florida, ma le dichiarazioni di chi l’ha sollecitata: una madre che si è detta “sconvolta” che suo figlio “abbia dovuto vedere quelle immagini”.

Uno di quei genitori-tipo che potrebbero farci presto finire in uno scenario peggiore, dove qualunque manifestazione del pensiero (non solo artistico), del passato e del presente, potrebbe essere ritenuto non in linea con un certo sentire. Ed essere eliminato, oscurato, silenziato.

Questo episodio, dunque, è una straordinaria metafora predittiva: un incredibile trailer di quello che potrebbe essere il nostro futuro, distopico e molto buio. Con alcuni di noi che si vedranno, di nascosto, per leggere libri proibiti e ammirare rare riproduzioni di opere d’arte ormai oscurate da tempo. Come carbonari, nel sottobosco del pensiero libero, alla ricerca della vittoria o del sacrificio finale.

Fahrenheit 451, arriviamo!

«Bruciare sempre, bruciare tutto. Il fuoco splende e il fuoco pulisce.»
(Ray Bradbury, “Fahrenheit 451”, 1953)


Articolo visibile anche su: LinkedIn, Facebook, Retoricamente, Visiones.

© Gianluca Sposito