Il filosofo Maurizio Ferraris, in un bell’intervento sul Corriere della Sera di giovedì scorso dal titolo “Oltre il fiume dell’oblio: resurrezione e perdita nell’era della Rete”, sottolinea che l’umanità non crede più alla resurrezione dei corpi. E cerca altre strade per lenire il dolore della scomparsa: l’esplosione della scrittura sul web moltiplica, così, le possibilità di portare qualcosa di noi oltre la morte.
Non ve lo sintetizzo e vi invito a leggerlo (fatelo, questo sforzo…). Però ne condivido le conclusioni: pensiamoci, prima di scrivere sciocchezze sui social. Perché quelle non ci faranno resuscitare ma ci sopravviveranno…
Immagine di copertina: Nanda Vigo (1936-2020), «Genesis» (2006), in mostra fino al 25 giugno al Museo comunale d’arte moderna di Ascona in Svizzera per «Alfabeto Cosmogonico». Fonte: Corriere della Sera.
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© Gianluca Sposito