Oggi Il Fatto Quotidiano pubblica la vignetta ‘riparatoria’ di Natangelo, che per vostra comodità ho voluto affiancare a quella di ieri, incriminata.

Tante le polemiche suscitate. È realmente satira? È una satira accettabile? È una satira pregevole?

Il vignettista ha voluto colpire l’uomo politico-maschio alfa che, per i saloni del Parlamento, con i giornalisti alimenta maldicenze sul vero padre di una collega di partito (il grande pubblico questo lo sa?), e la più recente idea della “sostituzione etnica”.

Il problema è che il vignettista fa tutto ciò nel modo più becero che possa esserci: tirando fuori il solito uomo di colore con il quale la solita moglie italiana si trastulla, in assenza del marito che farebbe il gallo altrove.

Insomma, il peccato della vignetta può anche essere nell’aver convolto la moglie del politico (che non c’entra); ma, a ben guardare, il suo vero limite è la volgarità e, dunque, banalità. E, se si guarda qualche altra vignetta di Natangelo, la volgarità è spesso presente: c’è coerenza.

La satira politica è bella e utile, ma sarebbe auspicabile qualche sforzo (culturale e intellettivo) in più.


No AI Text – Testo realizzato senza l’ausilio di Intelligenza Artificiale / AI text generator


Articolo visibile anche su: LinkedIn, Facebook, Retoricamente, Visiones


© Gianluca Sposito