Qualche giorno fa Vittorio Sgarbi, critico d’arte e Sottosegretario al Ministero della Cultura, assieme al cantautore Morgan è stato ospite della serata inaugurale dell’Estate al Maxxi di Roma (Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo). Molti telefonini hanno ripreso esternazioni volgari e sessiste. Lui sostiene che era lì non per inaugurare una mostra, e dunque non da “Sottosegretario”, rivendicando la libertà di pensiero e di espressione.

Il problema è però sempre il solito: lui, come fanno e hanno fatto Berlusconi e altri, possono permettersi di dimenticare il ruolo che comunque rivestono? E, a prescindere dal ruolo, sono interessanti e ammissibili certi pensieri e certe espressioni, in un contesto pubblico?

In questi casi si rivendica una libertà di espressione che, francamente, mi risulta spiegabile solo nei casi di età molto avanzata, quando il pensiero è vagamente annebbiato e contorto, e i freni inibitori rilassati se non del tutto assenti. Un po’ come Gino Paoli all’ultimo Festival di Sanremo.

L’homo politicus può essere così libero ma primitivo? A chi e a cosa diamo, oggi, i voti? A chi provoca di più? A chi sorprende di più? A chi ci assomiglia di più?

Comunque rispondiate, c’è un problema.



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© Gianluca Sposito