Il nuovo film della Disney, in uscita nel 2024, non prevede né i sette nani né il principe azzurro. Polemiche senza fine: sia da parte di chi la vede una scelta imposta dal “politically correct” sia da quanti non accettano l’attualizzazione di una storia alla quale si è legati.

Vi devo però svelare che quella di “Biancaneve e i sette nani” è, sì, una delle più famose favole del mondo, popolarmente conosciuta per il film Disney vincitore del premio Oscar nel 1937, ma anche una storia che ha avuto un’evoluzione molto complessa.

Partiamo dall’origine: chi la scrisse? I celebri Fratelli Grimm, e come molti altri racconti dei Grimm si ispira alle leggende e alle storie della tradizione popolare tedesca. La versione che viene oggi universalmente raccontata è quella più “digeribile” da parte di un pubblico non adulto, e venne pubblicata per la prima volta nella raccolta dei Grimm del 1857 (settima edizione).

Tuttavia, la prima stesura della fiaba è del 1812 ed è profondamente diversa da quella che tutti noi conosciamo. La matrigna è in realtà la madre di Biancaneve, che ha soltanto sette anni, e la vuol fare uccidere per mangiarle fegato e polmoni con sale e pepe. Il principe la conosce nella bara di vetro in un momento imprecisato dell’età della ragazza, che non viene risvegliata dal veleno della mela né da un bacio dell’uomo, ma dagli strattonamenti dei servi, stanchi di vedere il principe iracondo a causa dell’amore necrofilo per il cadavere della ragazza.

La regina cattiva infine muore uccisa per vendetta da Biancaneve e dal Principe, che la invitano al loro matrimonio e la costringono a indossare delle scarpe di ferro arroventato, che prima le bruciano i piedi e poi la costringono a ballare sino a cadere morta per lo sfinimento.

Un cenno, poi, all’origine storica degli “aiutanti magici” (i sette nani): sono identificati quasi con certezza nei piccoli lavoratori delle miniere tedesche del XVII e XVIII secolo. Questi non solo erano costretti a fatiche disumane in giovane età, ma ne risultavano poi deformati da adulti perché denutriti o enormemente provati dagli sforzi fisici subiti durante l’infanzia.

Infine, qualcosa sulla “mela avvelenata”: sempre secondo alcuni storici, sarebbe riconducibile a un evento storico accaduto in Germania, che vide un anziano arrestato per aver dato delle mele avvelenate a dei bambini, colpevoli di aver tentato di rubare la merce dell’uomo.

Che ne dite di un bel film con la versione originale?

Dal film Disney del 1937


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© Gianluca Sposito