L’ultimo femminicidio (quello di Concetta, ad Ancona) si è verificato perché il braccialetto elettronico doveva emettere il segnale di allarme nel caso in cui l’ex fosse a meno di 200 metri da lei e dalla figlia. Invece, è scattato quando era ormai troppo tardi: l’uomo era già in casa delle due donne, riuscendo ad uccidere la madre.

Indagini in corso, certo. Ma una cosa si può dire anche senza indagare: non risponde ad alcuna sana logica di prevenzione imporre una distanza così minima, 200 metri (e forse non bastano neanche i 500 metri previsti nel recente intervento governativo). Anzi, la vanifica del tutto.

Complimenti a tutti.


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© Gianluca Sposito