A quanti pensano che Geolier a Sanremo abbia portato un ‘testo’ in napoletano voglio dire che non è così. Quella di Geolier è una orribile neolingua napoletana, frutto dell’atteggiamento generale di molti che, col napoletano come con l’italiano e altre lingue, non si pongono problemi e pensano di scrivere come parlano: male.

Le desinenze finali non si sentono, nel parlato? E allora via, anche nello scritto – pensate, allora, ad un francese che le toglie nella scrittura: analphabète, lo chiamerebbero.

E ancora: i segni di elisione o non ci sono o, se ci sono, sono totalmente inventati. Per non parlare del raddoppio fonosintattico (assente – va beh, lascio perdere).

Insomma, già dal titolo della canzone (sbagliato), Geolier ci fa capire che l’approccio è del tipo: ma chi se ne frega! L’importante è il pensiero, come in amore! 

No, caro Geolier, cari neolinguisti napoletani: “pultroppo ai sbagliato”…

p.p.s.s. (precisazione per i sub-umani del web): questo è un post relativo ai soli aspetti linguistici del testo di Geolier e non riguarda gli aspetti musicali e artistici della canzone e del suo autore/esecutore.


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© Gianluca Sposito