Torino è una città, oltre che bellissima, anche magica e misteriosa. Ieri, mentre tutti accorrevano al Giro d’Italia, io invece mi trovavo a Villa Scott.
Ricordate il film “Profondo rosso” (1975, di Dario Argento)? E la “Villa del bambino urlante”, quella dove vengono rinvenuti il cadavere e il disegno sotto l’intonaco? Nel film viene collocata nelle campagne romane; nella realtà, è appunto nel bel quartiere torinese di Borgo Po.
Progettata nel 1902, questa villa dall’aspetto sinistro è un esempio spettacolare di liberty italiano, con una struttura complessa e movimentata (con un dislivello di oltre venti metri tra il cancello d’ingresso e la struttura principale), scalinate e incroci di piani e prospettive quasi a ricordare le architetture di Escher, ma a linee curve.
Bellissima, eppure trasmette ancora un senso di inquietudine. Ve l’assicuro.
Foto 4 maggio 2024 © Gianluca Sposito
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