C’è da chiedersi: che ruolo svolge, oggi, l’oratoria forense nel sistema processuale, non solo italiano? O, meglio, che spazio le rimane concesso?

Certamente occorre anzitutto valutare l’uditorio, distinguendo tra organi decisori monocratici, collegiali, con la partecipazione di giudici popolari ecc. Ma più di tutto occorre considerare i problemi che affliggono in generale il contesto: carico giudiziario, allungamento dei tempi dei processi (con conseguente svilimento del principio dell’immediatezza), limitate disponibilità e attenzione dei giudici (anche a causa di una avvocatura poco interessante e piuttosto ripetitiva nelle proprie manifestazioni oratorie), generali limiti e mancanze (anzitutto in tema di formazione) di giudici e avvocati. Tutti elementi che hanno degradato e compresso notevolmente l’ambito operativo dell’oratoria forense, soprattutto nel suo svolgimento orale.

C’è dunque da chiedersi: ha ancora senso parlare di un ruolo svolto dall’oratoria forense? Lo slittamento verso una difesa sempre più scritta (nel processo penale con riguardo quanto meno alla fase finale della discussione) può rispondere con concretezza ai limiti che il sistema sta mostrando, costringendo di fatto i decisori a leggere e a valutare ciò che, diversamente detto (cioè verbalmente), apparirebbe fluttuante, non incisivo e dunque inefficace?

Insomma, il futuro dell’oratoria forense non potrebbe essere quello scritto?

Questo, però, imporrebbe ad avvocati e magistrati una formazione diversa, ben più profonda e multidisciplinare (retorica, psicologia ecc.), perché siano capaci di costruire un testo scritto argomentativamente fondato, ben organizzato nella disposizione degli elementi, con un linguaggio chiaro e una sintassi che favorisca la lettura (e non la sintassi faticosa ed il lessico talvolta arcaico che gli operatori utilizzano più che altro come segno di appartenenza).

Di seguito trovate un articolo nel quale ho sviluppato una breve analisi del problema, ma leggo volentieri chiunque volesse esprimersi su questo delicato argomento.

Gianluca Sposito, “Dalle parole ai fatti. Il futuro scritto dell’oratoria forense”, in Ciceroniana on Line, 6(2), 281-289

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