«”Voglio Giustizia!”, pièce di Gianluca Sposito, si muove agevolmente negli infidi territori tra il “j’accuse” e il “pernacchio”, tra la commedia dell’arte e il “legal drama” di modello hollywoodiano. Seppure fosse “tutto qui”, ci sarebbe già tanto da discutere. Ma la trama si dipana, invece, su molteplici piani che invitano a sedersi comodi e prestare attenzione al gioco che ormai s’è messo in moto…

Si gira e rigira, scivolando nella farsa e finanche nel grottesco, mediante scarti logici e ribaltamenti sempre sinuosi, mai gratuiti. Questioni antropologiche, sentimentali, di genere, bizzarrie psicologiche (figlie di aspettative deluse, tensioni mai affrontate, esplosioni contenute in un pur collaudato sodalizio matrimoniale) deflagrano – finalmente! – in modo irreparabile, ormai tracimando dall’ambito squisitamente personale, per essere esposte senza remore o pudori di fronte alla platea del pubblico giudicante! Sì, perché la macchina della giustizia, ora avviata, non è più in grado di arrestarsi, e occupa la scena con i suoi simboli, rovesciati ma canonici. Sempre più flebile la voce dell’avvocato che, nell’arringa finale, sostiene una giudiziosa, ultima e vana argomentazione: la Sentenza non può essere accondiscendente verso la querelante, per non macchiarsi essa stessa del medesimo, colpevole atto dell’accondiscendente, ma sempre invisibile imputato. La fine catartica e liberatoria arriva improvvisa a sciogliere il pathos.

Attori a loro agio, spettatori in sintonia. Sposito (che è anche co-regista assieme ad Antonella Gennari) vince una sfida non scontata e apre bene la strada verso nuove prove. Voto 9!»

[© Luigi Casadei, recensione a “Voglio giustizia!” di Gianluca Sposito, regia di Antonella Gennari e Gianluca Sposito, produzione Teatro di Pesaro La Piccola Ribalta]

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“Voglio giustizia!” è edito da Intra, 2022
https://edizioni.intra.pro/prodotto/gianluca-sposito-voglio-giustizia/


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© Gianluca Sposito