Avrebbe compiuto 73 anni qualche giorno fa. Invece, di lui possiamo parlare solo al passato: Robin Williams è stato un artista poliedrico, capace di mutare registro espressivo con straordinaria facilità.

Di questo artista geniale, iperattivo e pieno di contagiosa energia, sono certo che ciascuno di noi conserva ricordi indelebili. E così anche io: per me lui è il professor Keating de “L’attimo fuggente”, che ritengo il mio “film di formazione” – ma anche il Mork della mia infanzia!

Eppure, ogni volta che il suo volto o la sua voce emergono da quella scatola sempre più rettangolare e sempre più grande che continuiamo a chiamare ‘televisore’, provo una tristezza indefinibile.

Robin Williams nasceva il 21 luglio 1951 e ci lasciava dieci anni fa, l’11 agosto 2014.

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Per chi volesse vedere un bel docu-film su di lui, consiglio “Nella mente di Robin Williams” (di Marina Zenovich, 2018), disponibile in streaming (su Sky e Now).

Foto di copertina: Robin Williams “mimo” a Central Park, New York, nel 1974 (foto di Daniel S. Sorine).


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© Gianluca Sposito