La serena e composta solitudine di un uomo che vive, appagato, nel proprio mondo ancora analogico è la protagonista del meraviglioso film di Wim Wenders, “Perfect Days”, disponibile da oggi su Sky.

Hirayama è un sessantenne giapponese che pulisce i bagni pubblici di Tokyo con dedizione assoluta al proprio lavoro e ai suoi dettagli. Altrettanto meticoloso è il rispetto della routine quotidiana, in un contesto cittadino dove la tecnologia è incredibilmente tenuta sullo sfondo. La vita del protagonista – lo straordinario Kōji Yakusho (premiato a Cannes nel 2023) – è scandita da poche, semplici e consolanti cose: il riposo, il lavoro, il rispetto, le piante, le fotografie (analogiche), le musicassette.

Tutto, nel film, è calibrato magnificamente: dal formato (4:3) alla fotografia, alle musiche (e che musiche!) e alla capacità registica di accompagnare e trasmettere.

Un film quasi muto che diviene un potente inno alla semplicità e alla ricerca della pace con sé stessi e gli altri.

Di fronte, poi, ad una scena finale che è poetica eppure ambigua, sentiamo comunque di amare il suo protagonista. E, forse, anche di invidiarlo un po’.



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© Gianluca Sposito