Dal suo primo marito Agatha Miller ricevette corna e cognome – “Christie”, che la celebre scrittrice decise infatti di mantenere anche dopo il divorzio. Ma gli aspetti più misteriosi della crisi coniugale della regina del giallo sono al centro della trama di un introvabile film del 1979, “Agatha” (in Italia col titolo “Il segreto di Agatha Christie”), interpretato da Vanessa Redgrave, Dustin Hoffman e Timothy Dalton, e diretto da Michael Apted.

Qual è la storia vera?

Nel 1926 i coniugi Christie comprarono una casa in campagna (a Sunningdale, nel Berkshire), che chiamarono “Styles House” (in onore del suo primo romanzo intitolato “Poirot a Styles Court”). La comprarono nonostante avesse la reputazione di essere una “casa sfortunata” (“unlucky house”): a tutti coloro che vi abitavano succedeva sempre qualcosa di sfortunato nella carriera, negli affari o nel matrimonio. E, in effetti, anche per i coniugi Christie si rivelò tale: il matrimonio cominciò a sgretolarsi, quando la scrittrice scoprì il tradimento del marito. Proprio da questa casa, nel dicembre del 1926, si allontanò e scomparve per oltre 10 giorni, creando un vero e proprio ‘caso’ di rilevanza nazionale (oltre mille agenti di polizia, 15.000 volontari e diversi aerei perlustrarono il paesaggio rurale nei dintorni della casa dei Christie).

La scrittrice venne ritrovata in un albergo, dove si era registrata con lo stesso cognome dell’amante del marito…

Molti anni dopo, nella sua autobiografia ammise solo che quella casa, Styles, “dimostrò quello che era stato in passato per gli altri. Era una casa sfortunata”. Ma non spiegò mai quel buco nero che travolse la sua vita per dieci lunghi giorni.

p.s. Film “forse” disponibile in streaming su Chili.

***

Se vi interessa sapere di più:

“Luoghi non comuni. Dove hanno scritto e vissuto i grandi della letteratura” di Gianluca Sposito, Intra, 2024

Disponibile anche su Amazon:



No AI Text – Testo realizzato senza l’ausilio di Intelligenza Artificiale / AI text generator


Articolo visibile anche su: LinkedIn, Facebook, Retoricamente, Visiones


© Gianluca Sposito