Domanda: un personaggio come “Bruno Cortona” lo rivedremo mai, nel cinema italiano?
Il dubbio non nasce dall’assenza dei tanti moderni “Bruno Cortona” che gironzolano nella società di oggi, ma dalla (in)capacità del cinema italiano di volerli trovare e raccontare. Mi piacerebbe un po’ più di coraggio e di cinico realismo, con una beffarda risata demolitoria. Penso a Dino Risi, a Vittorio De Sica, a Mario Monicelli e ad Elio Petri. E penso alla scrittura (sceneggiatura) di Ruggero Maccari, Ugo Pirro, Cesare Zavattini, Sergio Amidei, Ennio Flaiano e Suso Cecchi D’Amico. Limitandomi.
Certo, ho citato dei talentuosi mostri sacri. Ma il dubbio è che – al di là delle possibili capacità di alcuni – oggi il freno sia tirato da un pavido perbenismo e da una generica incapacità di graffiare, se non dalla assoluta necessità (tipica di questi ultimi anni) di non volere apparire ‘scorretti’. Con il risultato di essere spesso banali.
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