“Confidenza” (2024), per la regia di Daniele Luchetti e ora su Sky e Netflix, è tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone. È incentrato sul protagonista Pietro Vella (Elio Germano), brillante (egocentrico?) professore di Lettere di un liceo della prima periferia romana, e su una ‘confidenza’ che lui fa alla sua ex studentessa e amata, dopo aver raccolto quella della donna.

Una ‘confidenza’ che nel film, però, non si ascolta: è solo sussurrata all’orecchio della donna. Ma dalle reazioni che innesca, durante tutta la narrazione, sembra essere qualcosa di particolarmente grave: un peccato di gioventù? Un delitto? O è forse solo una metafora di tutte le nostre paure?

Un’interessante storia sulle fragilità umane, dove veniamo magari irritati dal comportamento del protagonista (il solito, straordinario Germano), alle prese con le donne della sua vita (le bravissime Federica Rosellini, Vittoria Puccini, Isabella Ferrari e Pilar Fogliati), per poi essere costretti ad ammettere che è un bel ritratto – magari esasperato e per metafore – di molti dei nostri limiti e delle nostre fragilità.

Dirvi di più non posso. Riuscirete, voi, a risolvere l’enigma? Fatemelo sapere…


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© Gianluca Sposito