Cercate un Vittorio Gassman insolito? Ecco quello di “Anima persa”, dimenticato thriller psicologico di Dino Risi del 1977.

La storia è liberamente tratta dal racconto di Giovanni Arpino, intitolato appunto “Un’anima persa”, e l’ambientazione è spostata da Torino a Venezia. Il giovane Tino, per ragioni di studio, si reca qui ospite dei suoi zii. La casa è un luogo cupo e, in parte, fatiscente. Oltre ai coniugi Stolz, (Vittorio Gassman e Catherine Deneuve) e la loro domestica, la soffitta dell’edificio è abitata dal fratello del padrone di casa: un professore di scienze naturali, autorelegatosi lì da qualche anno per via di una forma di esaurimento nervoso/follia. Le stranezze si cumulano fino a quando il giovane ospite scopre, nascoste in un cassetto, delle lettere di una misteriosa bambina.

A metà fra il gotico e il drammatico, fra il thriller e il tragicomico, “Anima persa” ha certamente il suo fascino e riesce a intrigare, ancora oggi (e forse più di ieri), lo spettatore.

Splendido Gassman che si divide tra un personaggio volutamente erudito e misurato, ed uno folle. Molto suggestiva la scelta delle ambientazioni: Palazzo Stolz è, in realtà, Palazzo Fortuny, a Venezia, oggi museo. Affascinante e adeguata è anche la musica di Francis Lai, così come la fotografia di Tonino Delli Colli.

Da riscoprire. Disponibile su RaiPlay.


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© Gianluca Sposito