“Enea” è il secondo film di un giovane e brillante regista (e autore), Pietro Castellitto. Dopo “I predatori” (2020) – con regia e sceneggiatura che hanno raccolto elogi e premi – Castellitto si cimenta su un tema molto interessante: la totale mancanza di coscienza di sé che muove i personaggi, specie i trentenni, incapaci di interrogarsi sulle loro azioni, in una Roma volutamente di “grande bruttezza” (così se ne è parlato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia).

Non sono un critico cinematografico ma uno studioso della comunicazione e del linguaggio, e proprio per questo – rigorosamente solo dopo aver visto il film – ho letto recensioni di “veri” critici cinematografici che lo hanno dilaniato con critiche a mio avviso insensate. Paolo Mereghetti (Corriere della Sera) ha parlato di “voluta superficialità” con cui viene affrontato un tema interessante. “Non siamo assolutamente dalle parti di un mondo «negativo» che assume su di sé i propri limiti (come potevano fare alcuni campioni della commedia all’italiana) ma in una specie di limbo delle coscienze, dove niente sembra turbare l’indifferente scorrere del tempo”, spiega Mereghetti. Per poi concludere così: “Ogni tanto qualche trovatina, ogni tanto qualche estenuante dialogo (alla Tarantino?) e poi naturalmente un finale moralista che dovrebbe sottolineare lo squallore generale, senza mai volersi chiedere il senso di quello che viene mostrato, senza mai domandarsi cosa si sta proponendo al pubblico”.

Alcuni critici, per come si esprimono, sembrano voler ricordare che c’è sempre un modo diverso e migliore – il loro – di pensare e, con conseguentemente, di raccontare con parole e immagini. Invece non è affatto così. Il film di Castellitto (31 anni) è infatti un film sfrontato e vitale, con una visione personale e stimolante per lo spettatore, sempre accompagnato dalla beffarda ironia dell’autore. Un film con una propria personalità e scelte narrative precise, da rispettare (anche se, ovviamente, possono non piacere a tutti). Peraltro, proponendo alcuni tagli e inquadrature davvero originali (ecco, questo sì che lo poteva dire, un critico cinematografico).

In fin dei conti, “Enea” è la storia di un giovane che si chiama come il mito che rincorre. Ed è già molto per renderlo interessante.

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Foto di copertina: Pietro Castellitto in “Enea” (2023), disponibile su Sky e Amazon Prime.



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