Fu in questo luogo meraviglioso e solitario che George Orwell scrisse “1984”. Barnhill è tuttora una robusta casa bianca nell’isola di Jura, nelle Ebridi, gruppo di isole al largo della costa occidentale scozzese. Ed era esattamente ciò che George Orwell stava cercando: un rifugio remoto e irraggiungibile. La descrisse come “in un luogo estremamente irraggiungibile”; un posto dove poter scrivere quella che sarebbe stata la sua ultima opera. 

È difficile da raggiungere oggi come lo era quando Orwell fece di Barnhill la sua casa temporanea con la sorella Avril, la governante Susan e il giovane figlio Richard. Il viaggio dalla terraferma prevede due traghetti (uno da Kennacraig a Islay, poi un altro per Jura), un viaggio in auto di quasi 30 chilometri e poi una camminata di quasi 6 lungo un sentiero sterrato. Anche nelle giornate più soleggiate, vi si respira un’aria cupa e malinconica, di inquietante vuoto.

“Jura era un posto meraviglioso per essere un bambino”, ha ricordato il figlio. “Ma per noi non era una vacanza. Tutto ciò che mio padre ha scritto e detto indica che voleva stare qui a tempo pieno. Per lui Jura era casa”.

Durante il suo soggiorno a Jura Orwell scrisse lottando contro la tubercolosi. Sotto il pesante sforzo di completare il romanzo, la sua salute crollò definitivamente. Morirà, infatti, il 21 gennaio 1950, sette mesi dopo la pubblicazione di “1984”, a soli 47 anni.

L’immobile è ancora di proprietà della famiglia che lo affittò a Orwell e la casa con quattro camere da letto viene affittata per le vacanze (può ospitare otto persone), rimanendo praticamente nelle stesse condizioni in cui si trovava quando l’autore lavorava al suo capolavoro: un generatore fornisce elettricità, il piccolo frigorifero è alimentato a gas e il riscaldamento è fornito da una stufa a carbone. 

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“Luoghi non comuni. Dove hanno scritto e vissuto i grandi della letteratura” di Gianluca Sposito, Intra, 2024

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