
Jesse Plemons sta in scena solo 5 minuti in “Civil War” ma lo fa lasciando il segno. Anche grazie ad un paio di occhiali che bucano.
Il film – ne ho già parlato in un precedente post – è un (bel) road movie distopico-apocalittico, in un’America devastata da una guerra civile (regia di Alex Garland, disponibile su Amazon Prime Video).
Il personaggio interpretato da quel bravissimo attore che è Plemons (peraltro, nella vita reale marito della protagonista del film, Kirsten Dunst) è un uomo armato e in tuta mimetica. Si comporta come un moderno imperatore romano: indifferente, feroce e dispotico nel decidere della vita o della morte di avversari, sudditi e gladiatori.
Ebbene, a Plemons non bastavano un fucile ed una mimetica: proprio l’attore ha portato sul set e proposto di indossare quel paio di occhiali. Poi subito notati da molti, perché capaci di accrescere il simbolismo di personaggio e scena.
Un pazzo in prima linea che indossi qualcosa di insolito o di vezzoso non è certo una novità. Plemons si unisce, infatti, a una lunga serie di altri militari folli in grado di usare l’abbigliamento e gli accessori per moltiplicare la tensione e destabilizzare. In “Apocalypse Now” (di F.F. Coppola, 1979), l’adoratore di napalm colonnello Kilgore si pavoneggia in Vietnam con un cappello della cavalleria nordista risalente alla guerra civile. Il cattivo principale di “Platoon” (di O. Stone, 1986), Bob Barnes, sceglie una bandana. Così come ne “Il labirinto del Fauno” (di Guillermo del Toro, 2006) abbiamo il portabandiera franchista Capitano Vidal che indossa dei piccoli occhiali da sole alla Dottor Robotnik di “Sonic”.
E anche nel caso dell’ignoto militare interpretato da Jesse Plemons siamo di fronte a un dettaglio, solo apparentemente frivolo, che si fa notare e che ricorderemo.


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© Gianluca Sposito