Tantissimo, almeno a giudicare dall’invasione di thriller scandinavi che popolano da anni le piattaforme di streaming. L’ultima arrivata è la serie “Glaskupan” (2025, Netflix).

No, non è un nuovo farmaco: significa “cupola di vetro”, ed è una miniserie creata dalla regina svedese del crime pop, Camilla Läckberg.

👤 La storia ruota attorno a Lejla, donna dal passato enigmatico che torna nella cittadina natale di Granås per affrontare traumi, ombre e sospetti che riaffiorano nel presente.

Una cupola invisibile – mentale, affettiva, comunitaria – intrappola i personaggi in un’atmosfera ovattata ma ansiogena. E poi c’è anche la cupola vera…

🎬 La serie si lascia guardare (e ormai, questo basta: intrattenere è diventato l’unico obiettivo davvero richiesto dal pubblico – altro, non si osa più chiedere). Ma diciamolo: il crimine, la follia, la trama… sono troppo irreali, a tratti anche stereotipati e cuciti su misura per un prodotto curato ma lontano da qualsiasi rappresentazione realistica del male.

🌫️ L’ambientazione, però, è affascinante (per chi ama il freddo, la neve e l’inquietudine silenziosa).

🧠 Camilla Läckberg, l’autrice della serie, ha una laurea in Economia all’Università di Göteborg. I suoi criminali sono creature da laboratorio narrativo: non conoscono la complessità del sadismo vero, dell’anedonia, della personalità antisociale o delle pulsioni che determinano molti veri criminali e serial killer. Eppure, scrive e vende. Con buona pace di tutti.Ma la distanza tra finzione e realtà, in questo caso, si sente tutta.


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