Il capolavoro di Vittorio De Sica (1954) verrà proiettato il 27 agosto in prima mondiale nella versione restaurata digitale in 4K (a cura di Cinecittà) nell’ambito dell’81ma edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, in occasione dei 50 anni dalla scomparsa di Vittorio De Sica e dei 70 anni del film.

“L’oro di Napoli”, suddiviso in 6 episodi tratti dall’omonima raccolta di racconti di Giuseppe Marotta (1902-1963), sceneggiato insieme al regista da Cesare Zavattini, racconta alcune delle tante facce di Napoli attraverso grandi interpreti come Eduardo De Filippo, Sophia Loren, Silvana Mangano, Paolo Stoppa e Totò.

“L’oro di Napoli – ha ricordato il regista Martin Scorsese – a New York era trasmesso a quei tempi in televisione, e tutti nel quartiere lo rivedevano ogni volta e lo amavano molto. È un film che offre una meravigliosa gamma di stili comici e incorpora qualcosa che apprezzo molto nel cinema italiano: il modo in cui si muove senza sforzo tra la commedia e la tragedia” (“My Voyage to Italy”, Martin Scorsese, 1999).

Nei 36 racconti pubblicati dal 1942 sul “Corriere della Sera” Marotta mette in scena la vita nei bassi napoletani, tracciando una sorta di propria “biografia in pubblico”: le vicende dello studente, dell’operaio del gas e dell’aspirante scrittore si allargano per i vicoli e le piazze, a comprendere i guappi, le cameriere, i vetturini e i nobili decaduti che la città popolano e vivificano. In un neorealismo privo di ideologia o di politica, Marotta disegna un quadro composto da descrizioni fulminee, da buoni e cattivi sentimenti, dall’etica corale della città intera: una combinazione travolgente, trasposta nel 1954 sul grande schermo dal genio cinematografico di Vittorio de Sica in questo film che ora ritrova luce e vitalità.

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