
La “casa dalle finestre che ridono” era un casolare, oggi non più esistente, situato presso Malalbergo, in provincia di Bologna. Pupi Avati, per il suo “horror padano” del 1976, aveva necessità di trovare un casolare isolato, che apparisse fuori dal mondo e diventasse il centro ideale della vicenda: la “casa maledetta” che avrebbe dato il titolo al suo film. Lo individuò, appunto, in un edificio abbandonato, detto “casolare di Fiorenzo” dal nome dell’ultimo erede della famiglia di contadini che l’aveva abitato fino ai primi anni ‘70 del secolo scorso, quando le locali risaie vennero convertite in campi da coltivare. Avati si informò sulle possibilità di utilizzare e ‘adeguare’ il casolare. Non ci fu alcun problema poiché la struttura, già in precarie condizioni, sarebbe stata presto demolita.
Il film è stato girato in cinque settimane tra aprile e maggio 1976. La casa restò lì ancora qualche anno in stato di abbandono; poi, come previsto, fu abbattuta.
E i disegni sulle mura?
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Testo di © Gianluca Sposito. Tutti i diritti riservati.
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