Elon Musk, CEO di Tesla e SpaceX, ora uomo-ombra di Donald Trump, si è spesso autodefinito un “assolutista della libertà di parola”, sostenendo l’importanza di piattaforme che permettano un dialogo senza restrizioni. Ma cos’è il “free speech”?
Il “free speech” o libertà di espressione è un principio fondamentale che garantisce a ogni individuo il diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni senza censura o restrizioni, salvo limitazioni legali specifiche come la diffamazione o l’incitamento all’odio. Questo concetto è essenziale nelle democrazie, poiché promuove il dibattito aperto e la diversità di pensiero.
Tuttavia, le sue azioni sollevano interrogativi sulla coerenza di questa posizione. Già da anni alcuni quotidiani e giornalisti li hanno posti con dovizia di particolari. Ultimo, il Corriere della Sera di oggi, che descrive l’ultima trovata del miliardario: attaccare su X, con nomi e cognomi, i funzionari federali a lui evidentemente sgraditi. E questo prima ancora di avere un qualche ruolo formale all’interno della (prossima) amministrazione Trump.
C’è, tuttavia, chi – come Mary Cummings – ha raccontato che, quando lavorava per l’ente per la Sicurezza del traffico stradale, è stata attaccata duramente da Musk per aver messo in discussione alcuni requisiti di sicurezza della Tesla. Per questo Cummings ha ricevuto minacce di morte dai sostenitori ad oltranza di Musk, ha dovuto cambiare casa e, alla fine, ha dovuto lasciare il suo impiego. Operazione free speech riuscita, anche in questo caso.
Ne emerge, così, un personaggio che spesso contraddice i suoi stessi principi, risultando per lo più arbitrario e opaco. Paladino della libertà di espressione e di quelli che la pensano come lui.
“Bombshell – La voce dello scandalo” è disponibile sulle principali piattaforme di streaming, tra cui Amazon Prime Video e Google Play Movies.
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© Gianluca Sposito