Vincenzo Malinconico è un avvocato napoletano alle prese con casi intricati e una vita personale altrettanto complessa. La seconda stagione, in onda su Rai 1 da stasera, continua a esplorare le sfide professionali e personali del protagonista.
La serie è basata sui romanzi di Diego De Silva. La seconda stagione trae ispirazione dai libri “I valori che contano (avrei preferito non scoprirli)” e “Sono felice, dove ho sbagliato?”, oltre al racconto “Patrocinio gratuito”. Queste opere offrono una base narrativa ricca e complessa, che la serie televisiva adatta mantenendo l’essenza dei temi trattati.
La serie offre un mix equilibrato di dramma e commedia, con dialoghi brillanti e una narrazione che invita alla riflessione. Le interpretazioni degli attori, in particolare quella di Massimiliano Gallo nel ruolo di Malinconico, aggiungono profondità ai personaggi, rendendo la visione coinvolgente.
Vincenzo Malinconico non è certo il tipico avvocato (vincente) descritto in tanti (troppi) film e serie televisive. Ormai troppo vincente, troppo noioso e troppo anche lontano da una realtà che è sempre più diversa e più simile a quella vissuta dall’antieroe Malinconico.
La narrazione mette finalmente al centro non tanto il successo o l’abilità tecnica dell’avvocato, quanto la sua vulnerabilità, i piccoli fallimenti e le battaglie quotidiane che lo rendono straordinariamente umano. In questo modo, il cinema italiano riesce a trasformare figure di apparente “insuccesso” in specchi di una società complessa, dove l’ironia e l’introspezione servono a riflettere su ciò che significa davvero “vincere”.
Foto di copertina: Massimiliano Gallo e Diego De Silva.
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© Gianluca Sposito