
L’ho visto e potevo farne a meno. E, a voi che siete ancora in tempo, dico: potrete sopravvivere senza.
“Twisters” è il plurale di “Twister”, che è un bel disaster movie del 1996 sui tornado. Ma al plurale resta solo il titolo, perché il resto è molto, molto povero.
Regia di Lee Isaac Chung (“Minari”), sceneggiatura di Mark L. Smith (“Revenant”) e produzione esecutiva di S. Spielberg (come nel precedente): le premesse dei titoli di testa non erano niente male. Ma è il meglio del film, che mostra i suoi limiti subito: già solo le prime scene hanno personaggi e dialoghi estremamente banali e penosi (questo standard verrà, poi, mantenuto) e, per quanto mi riguarda, se non scoraggiano proprio la prosecuzione della visione, quanto meno pregiudicano qualunque possibile valutazione positiva.
Gli effetti speciali? Americanissimi eroi che combattono stupidamente contro i tornado in una serie di sequenze che nulla aggiunge al mondo degli effetti speciali né alla narrazione di genere.
Qualcosa di buono da ricordare e da segnalare? Senza spoilerare troppo, la scelta dell’ambientazione per il finale: un cinema di un fiero paesino dell’Oklahoma, durante una rassegna dedicata ai mostri classici dei film Universal (che scorrono sullo schermo e poi…).
Comunque, perché vedere questo film? Non saprei.
p.s. vorrei anche segnalare che, per la visione, ho speso 3,99 euro: cosa che rappresenta un danno ulteriore alla serata…


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© Gianluca Sposito