A molti ricorderà “La casa di carta”, ma “Rapina al Banco Central” è, invece, una serie ispirata ad una storia vera.

Siamo a Barcellona, è il 23 maggio del 1981, tre mesi dopo un colpo di Stato: 11 uomini incappucciati fanno irruzione nella sede del Banco Central e prendono in ostaggio le oltre 200 persone presenti, minacciando di ucciderle. Quella che sembra essere una rapina si trasforma, però, in un grave pericolo per l’intero Paese: quegli 11 uomini non sono lì per i soldi.

La nuova serie spagnola, in 5 puntate tutte già disponibili su Netflix dall’8 novembre, si basa su questi eventi realmente accaduti, e ne offre una rappresentazione piuttosto fedele. Anche nell’assenza di risposte definitive…

Molto bella l’ambientazione anni ’80: trucco e parrucco, auto, abiti, accessori e musiche, tutto molto affascinante (non manca anche l’ascolto di “Rumore” della Carrà, che imperversava, com’è noto, anche nei paesi di lingua spagnola). Un vero tuffo nel passato.

La serie appare, quindi, molto diversa da quel cult che è stato “La casa di carta” – quest’ultima totalmente di fantasia e, almeno per le serie successive alla prima, inutilmente allungata. Però ci sono due attori spagnoli che sono presenti in entrambe le serie: Miguel Herran (Rio) e María Pedraza (Alison Parker).

La sceneggiatura racconta, prova a ricostruire e anche ad ipotizzare (nella parte finale), ma rimane forse a metà tra una ricostruzione fedele e qualcos’altro di più romanzato ma anche più coraggioso.


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© Gianluca Sposito