“The New Yorker”, uno dei più celebri ed autorevoli periodici del mondo, questa settimana dedica un lungo articolo (firmato da Merve Emre) a Italo Calvino (del quale, lo ricordiamo, ricorre il centenario dalla nascita).

Calvino è un Narratore tra i più significativi del Novecento italiano. Nella costellazione letteraria disegnata dalle sue numerose opere si fondono compiutamente vocazioni e temi diversi, dall’impronta neorealistica degli scritti iniziali a quella allegorico-fiabesca della produzione più matura. Uno scrittore che si rivela spregiudicato sperimentatore di linguaggi e generi.

Conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, è molto amato anche negli Stati Uniti (ricordiamo, del resto, le sue “Lezioni americane). Così, per il New Yorker “Italo Calvino was, word for word, the most charming writer to put pen to paper in the twentieth century” (Italo Calvino è stato, parola per parola, lo scrittore più affascinante che abbia messo la penna sulla carta nel XX secolo).

Merve Emre, “Marvellous Things” (“Cose meravigliose”), The New Yorker, 6 marzo 2023


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