
Su Amazon Prime Video ho recuperato “The Silencing – Senza voce” (2020), un thriller statunitense diretto da Robin Pront, che – senza troppe pretese – riesce a mantenere una buona dose di tensione fino alla fine.
In un’area naturale protetta, un ex cacciatore (Nikolaj Coster-Waldau), segnato dalla scomparsa della figlia, si ritrova coinvolto in una serie di omicidi che colpiscono giovani ragazze. Mentre aiuta la ‘sceriffa’ del posto (Annabelle Wallis) a dare la caccia a un misterioso killer, si troverà a confrontarsi non solo con l’assassino, ma anche con i propri fantasmi interiori.
C’è chi lo ha trovato prevedibile o pieno di cliché (sono quelli che dicono anche che un “serial” killer uccide sempre nello stesso modo e questo è noioso); ma a mio avviso si tratta di un film dignitosamente solido, costruito su un’ambientazione suggestiva, un protagonista credibile, e una regia che – pur senza invenzioni clamorose – sa come muoversi nel genere.
Probabilmente, si tratta di un thriller un po’ sottovalutato. Comunque un esempio onesto di cinema di genere ben confezionato, che merita almeno una possibilità.
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© Gianluca Sposito
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